Intervista esclusiva. Dagli infortuni in campo alle gioie in panchina, da Roberto Baggio a Maurizio Buscaglia: il mondo “a spicchi” (e la bici) di Davide Brecciaroli
Il nuovo head coach della GD Dorigo BP94, il 49enne sacilese Davide Brecciaroli (nella foto), si racconta per la prima volta da quando è arrivato a Pieve di Soligo.
Da Pordenone a Trento, da San Vito al Tagliamento a Sacile, sino alla scoperta della … bici e del basket “pedalato”, il nuovo allenatore della nostra squadra di Serie C Silver porterà ai biancoblù conoscenza ed esperienza da vendere.
Coach, sappiamo che prima di sederti in panchina hai macinato anche tu chilometri in palestra. Come è nata questa passione ?
Diciamo che ero un buonissimo giocatore di tennis e calcio, ma mio padre amava il basket pur non avendoci mai giocato. All’inizio non mi piaceva, ma dopo il primo bernoccolo in testa alla prima partita, è stato puro amore.
Con quali squadre hai giocato e quali sono i migliori momenti che ti piace ricordare ?
Ho passato varie squadre e categorie, andando oltre l’attuale Serie C Gold, fino alla Serie B. Do importanza ai gruppi dove ho reso al meglio e alle persone che ho avuto intorno, per questo ho un importante ricordo di San Vito al Tagliamento, persone e amici fantastici e con un certo livello cestistico, e di Sacile (nella foto sopra) dove abbiamo passato anni positivi.
E che ricordi hai dei momenti più “bui” da giocatore ?
Se si parla di infortuni … beh, ne ho avuto due di importanti, alle ginocchia. Ma voglio citare un mito del mondo del calcio, Roberto Baggio (nella foto sotto): “Dalle più grandi sofferenze arrivano le più grandi vittorie”. Non bisogna mai mollare per via degli infortuni, bisogna cercare di tornare più forti di prima. E questo lo voglio trasmettere anche ai miei giocatori.
Per un giocatore, l’infortunio potrebbe dare l’input per pensare con la testa di un allenatore e, perché no, indurlo a iniziare una carriera in panchina una volta terminata la carriera ?
Questa è una cosa vera ! Ricordo che, quando mi sono rotto il crociato per la prima volta, ero allenato da Jacopo Galli, che in passato era stato anche un mio compagno di squadra. Lui mi coinvolgeva, mi riusciva a passare una visione diversa del basket e se qualcuno riesce ad essere così bravo da riuscire ad applicare ciò che ha visto nel periodo di infortunio, allora farà delle cose diverse da prima.
Lo puoi confermare anche nel tuo caso ?
Questo non lo so in realtà, perché da giocatore ero amato e odiato, anche dai compagni, perché da loro pretendevo moltissimo. E a volte sbagliavo. Premettendo che quando si è in una squadra, il compagno è sacro, e se ci si arrabbia perché uno non dà il massimo, ci può stare di essere mandati a quel paese da un collega in campo. Ecco, quella era la mia vera indole. Per cui no, il mio è stato proprio un passaggio naturale, non “condizionato” dagli infortuni.
Parlando di allenatori, ti andrebbe di citare qualcuno che ti ispira ?
Ti dico subito Maurizio Buscaglia (nella foto Megabasket.it sotto). Sono un suo grandissimo ammiratore ! Ai tempi di Sacile avevo passato del tempo a mandare delle e-mail alle squadre di Serie A per chiedere se fosse possibile assistere ai loro allenamenti. Sono andato a vedere quelli di Venezia, Treviso, Udine e Reggio Emilia, ma come sono stato trattato a Trento, qualcosa di speciale.
Come mai ?
Mi hanno invitato a vedere l’allenamento e, dopo la sessione in palestra, Buscaglia è prima passato dalla sala-stampa, per poi concedersi per ben due ore e mezza con me e il gruppo di Sacile con cui ero andato. Abbiamo parlato di tutto. Nel suo ufficio ci ha detto mille cose e l’ho trovato illuminante, non solo a livello tecnico.
Sul portale Megabasket.it sono presenti alcune lezioni di tecnica e tattica curate da te. Quale pensi sia il tuo punto di forza ?
Quella è una cosa che il sito ha chiesto ad alcuni allenatori in quarantena. Mi definisco un “difensivista”: meglio prendere un canestro in meno che uno in più. Ma negli anni la pallacanestro è cambiata … e ho rivisto anche questa mia idea. Diciamo che lavoro per essere il più preparato possibile.
Una delle tue passioni è la bicicletta: quanto farai pedalare i ragazzi di Pieve di Soligo ?
Tanto ! (sorride, ndr) Dopo la promozione in Serie C con Sacile, mi è subentrato il trip della bicicletta. Però voglio far pedalare i ragazzi nel senso buono del termine, perché arriviamo da tanta inattività. Sarà una stagione particolare. Ho già parlato con Lorenzo Casagrande, il nuovo preparatore atletico, il quale mi dice che ci sono tanti punti di domanda per il post-lockdown. Dobbiamo assimilare nozioni, ma c’è bisogno anche di tanto entusiasmo. Per questo, a maggior ragione, negli allenamenti ci sarà bisogno di serietà e… sudore !
A questo punto, appuntamento a lunedì 24 agosto al palasport di Pieve di Soligo per il raduno e il primo allenamento della nuova GD Dorigo BP94.
(Intervista raccolta da Luca Verlato © basketpieve94.it).